I Decretini del Lockdown

Al signor Conte le celebrazioni partigiane, dell’altro ieri, hanno finito di pregiudicare il ben dell’intelletto. Dice il personaggio in epigrafe:”consentiamo le visite mirate (nel senso di prese di mira con una carabina?) ai parenti. Consentiamo l’attività motoria.”
Ma a lei, leader di una coalizione di scappati di casa, chi ha consentito di parlare al popolo sovrano come se fosse suddito e lei re? O meglio un piccolo dittatore di una repubblica bananiera.
Con un nuovo atto amministrativo, come i precedenti DPCM, crede di poter disporre delle libertà costituzionali dei cittadini, senza passare per il Parlamento? Tra l’altro, sulla base di quali motivazioni scientifiche, visto che i suoi esperti, dall’inizio della crisi, sono stati solo in grado di snocciolare il bollettino quotidiano dei caduti sul campo? Ma non di tracciare e isolare selettivamente i nuovi focolai, informando la popolazione potenzialmente in contatto con l’infezione, e avviando su di essa opportuni controlli sierologici. Gli altri paesi stanno affrontando la crisi con seri protocolli di profilassi, test di massa, monitoramento dei contagi, pur senza gli stravaganti eccessi imposti nel nostro paese. Chiudere le acciaierie (unici al mondo) ma lasciar aperte le librerie serviva forse a spingere le vendite di qualche nuovo best seller sul tema?
E a noi lei “concede” la libertà condizionata della fase 2 con la “profilassi” delle autocertificazioni, ormai alla quarta o quinta riedizione? Come se il virus si potesse combattere con la burocrazia, visto che, a quanto sembra, già ne avevamo poca. Bella prova di fronte a un’Europa che, da sempre, ci chiede di eliminare red tape e snellimento della macchina pubblica.
In un epoca in cui il resto del mondo digitalizza anche il contenuto dei frigoriferi, l’armata Brancaleone del suo governo rimane la custode di una repubblica fondata sulle carte, sulle autorizzazioni e sui timbri.
Caro Conte, se gli italiani, finora, hanno aderito, in larghissima maggioranza, alle rigide regole del lockdown, è per propria autodisciplina e senso di responsabilità e non per merito della ridicola e mutevole modulistica, a risposte multiple, né per timore di droni e posti di blocco, dispiegati in tutto il Paese, che manco la Gestapo. A crisi passata, non ci stupiremo se questi cerberi del lockdown spariranno come per magia, restituendo strade e piazze a spacciatori e criminali.
Prova di maturità e pazienza degli italiani. Solo che in cambio, gli italiani, avrebbero voluto vedere un piano più serio per affrontare la ripartenza, magari con meno tasse per imprese ed esercizi commerciali – che, quando liberati, magari neppure riapriranno – e con più test sierologici, presidi medici, tamponi e serie misure di tracciamento dei contagi.
E invece, ancora una volta, caro Presidente del Consiglio lei si è dimostrato all’altezza dei suoi Ministri. Il che è tutto dire…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *